E’ una di quelle fottute mattine in cui ogni cosa che butti nello stomaco diventa gelida e si blocca nell’intestino. E hai la sensazione precisa, netta, che non sarà affatto una bella giornata. Il caffè che ho preso da due minuti non ha avuto effetto sul rossore dei miei occhi appannati. Il vento fischia sulle finestre. La pioggia batte sulla strada e sulle ringhiere. Un frastuono che tortura la mia testa.
martedì 10 agosto 2010
Non le hanno insegnato a bussare prima di entrare?
La notte di San Lorenzo. Dicono che cadono le stelle e qualche coglione esprime un desiderio convinto che si avvererà sul serio. Superstizioni del cazzo. In ogni caso questa volta credo di aver esagerato con il rum. Non ho la lucidità necessaria per un’adeguata autocritica. Mi basta spostare l’asticella della mia autostima verso sinistra quel tanto che basta per rimanere in bilico. Sto improvvisando piroette ed evoluzioni in stazione da qualche ora. Ho viaggiato nell’intercity notturno respirando a pieni polmoni puzza di piedi, sudore e piscio. Ho schifato tutto e sono stato schifato da tutti. Mi hanno lasciato solo nel mio scompartimento anche quelli che avevano i loro posti del cazzo prenotati. Non li biasimo, ma fossi stato più sobrio li avrei presi a calci nelle palle e ce li avrei fatti accomodare di peso sulle loro fottute poltrone sporche di sperma e piscio rappresi. Una signora nello scompartimento a fianco si è lamentata tutto il tempo con un tizio. Treni dell’ottocento e vergogna. Gli unici due concetti che sono riuscito a capire. E poi ha parlato di miliardi che la Regione dà a questi bastardi che gestiscono le ferrovie. Credo ragionasse ancora in lire. Ma la sostanza non cambia di una fottuta virgola. Il controllore ha minacciato di fermare il treno e chiamare la polizia se non gli avessi mostrato il biglietto. Ho tirato fuori dalla tasca dei jeans cinquanta euro e glieli ho dati. Le auguro buon viaggio, mi ha detto lo stronzo. Per un attimo ho pensato che si sarebbe fatto qualche scrupolo. Non se l’è fatto. Quando sono sceso dal treno sono entrato direttamente nel cesso e ho cominciato a vomitare e pisciare a terra. E’ passata qualche ora. Anche l’alba. E sento un gran fracasso nell’androne principale. Telecamere, fotografi, gente che fa domande. E una donna che risponde alle domande. Dice che qualcuno deve assumersi le sue responsabilità. Che devono rispettare i patti. Che loro hanno già fatto fioccare le multe. Che hanno investito milioni di euro per i nuovi treni e nessuno li compra. La sento blaterare e mi rialzo in piedi barcollando per pisciare ancora una volta con la mia bottiglia di Captain Morgan nella mano sinistra. Non ce la faccio ad arrivare al cesso. Piscio direttamente a terra con gli occhi chiusi e la testa all’indietro. Si apre la porta di scatto. Mi volto e vedo questa signora con gli occhiali e i capelli biondi. Resta a bocca aperta. Vaffanculo, le urlo. Vaffanculo. Non le hanno insegnato a bussare prima di entrare? C’è un uomo che sta cercando di pisciare in santa pace qui dentro.
Elementi utili: http://ilquotidianodellabasilicata.ilsole24ore.com/it/Basilicata/potenza_gentile_assessore_%20trenitalia_treni_ferrovie_multe_sanzioni_1933.html
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